" Viaggiare da sole, ecco quando. "

Viaggiare da sole, quando?

Viaggiare da sole è una di quelle esperienze fondamentali per meglio conoscere la parte più nascosta di noi stesse. Deve, però, avvenire in un momento preciso della nostra vita. E quando?

Quando si è nella pace interiore che nasce dalla liberazione delle passioni.

In concreto:

quando si è indifferenti alle storie d’amore altrui, perché se ne vive già una,

oppure, semplicemente, perché si è deciso di non viverne alcuna;

quando non ci si imbarazza a sedersi a tavola da sole per il pranzo o per la cena;

quando non si ha nostalgia per la felicità passata, oggi è oggi, ieri era ieri;

ecco, queste elencate, sono, dal mio punto di vista,

le 3 condizioni indispensabili per poter affrontare un viaggio da sole.

Evitare assolutamente di viaggiare da sole per dimenticare un amore:

non ci si riuscirebbe, perché viaggiando portiamo dietro noi stesse

e perché a cambiare sarebbe solo il cielo sopra di noi, non l’anima nostra.

Evitare assolutamente di viaggiare da sole quando si è in un periodo difficile:

non servirebbe a nulla cambiare aria, molto utile, invece, cambiare noi stesse.

Evitare assolutamente di viaggiare da sole se si è in preda alla malinconia di un passato ormai passato:

il passato non ritorna e ad attenderci è il futuro, vivendo appieno il presente.

 

Perché non si potrebbe viaggiare in queste situazioni?

Peché non si potrebbe mai apprezzare la bellezza di un posto,

perché non si potrebbe mai gustarne i sapori autentici,

perchè non si potrebbe mai raccoglierne l’essenza.

E viaggiare diventerebbe uno spreco di energie, necessarie per risolvere il problema che si vuole sfuggire.

Viaggiare non è fuggire da qualcosa o da qualcuno.

Viaggiare è conoscere una nuova cultura e confrontarla con la propria,

per scoprirsi e per migliorarsi.

Soprattutto per viaggiare da sole occorre amarsi profondamente.

E amarsi profondamente significa essere in perfetta armonia.

E l’armonia si può raggiungere da single, da accoppiate, con figli, senza figli,

perché essa è uno stato interiore che si possiede a prescindere dalle circostanze esterne.

Sono stata un po’ dura? Forse sì!

Solo perché sono convinta che nessuno ha il diritto di speculare su di noi proponendo il raggiungimento della felicità attraverso un viaggio e, spesso, anche, alquanto costoso.

Quasi a dire: più spendi, più sarai felice.

Viaggiare, invece, è molto, molto di più!

 

 

 

 

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