Apollo e Dafne

L’episodio è tratto dal I libro delle Metamorfosi di Ovidio, poeta latino vissuto intorno al I secolo d.C.

E’ la tormentata storia d’amore tra Apollo e Dafne, che per sfuggire dal dio diventa una pianta di alloro.

Una storia d’amore senza lieto fine ma che ha sempre affascinato il grande pubblico, dall’antica Grecia fino ai giorni nostri.

Inizia con una diatriba tra Apollo e Cupido, il dio dell’Amore. Apollo era riuscito ad uccidere un temibile serpente, Pitone, e Cupido era invidioso di lui. Per vendicarsi, decise di pungere con la freccia dell’amore il dio Apollo e con la freccia dell’odio Dafne, la bellissima ninfa. Ella, però, era contesa tra il dio e un uomo mortale di nome Leucippo, figlio del re dell’Elide.

Leucippo, per guardarla mentre faceva il bagno nel fiume con le altre ninfe, decise di travestirsi da donna. Quel giorno, però, le ninfe decisero di fare il bagno nude e invitarono anche Leucippo a scoprirsi. Così facendo, smascherarono il suo travestimento e lo uccisero.

Apollo si liberò definitivamente del rivale in amore e decise di dichiararsi a Dafne. Ella, essendo una ninfa amante della sua libertà, non voleva sottostare al volere del dio. Così, dopo il momento della dichiarazione, iniziò a scappare velocemente per non essere raggiunta. Durante la fuga, chiese aiuto alla madre terra Gea per non cadere nelle mani di Apollo.

Gea accolse il suo appello e la trasformò in un bellissimo albero di alloro, separando per sempre i due.  Da quel giorno, l’alloro divenne la pianta sacra al dio Apollo, che ne portò una corona sempre intorno al suo capo.

 

Perché l’amore di Apollo per Dafne è impossibile?

La storia di Apollo e Dafne non ha un seguito e non è destinata a nascere, questo a causa dell’ira del dio Cupido, che dopo aver conversato, con Apollo, il dio del sole, a seguito di diverse offese mirate a denigrare la bravura del dio dell’Amore, lo porta a compiere un atto di vendetta nei confronti del Dio Apollo.

 

Qual è l’interpretazione del mito?

Una lotta fra castità, personificata da Dafne, e desiderio sessuale, simboleggiato da Apollo. L’inseguimento del Dio è un atto di bramosia e lussuria accecante, così come la metamorfosi della ninfa è vista come un atto di castità eterna, poiché unica possibilità di fuga da un atteggiamento di pressione sessuale da parte del Dio.

 

Cosa insegna il mito di Apollo e Dafne?

Il messaggio nascosto nel mito è l’amore non ricambiato. Inutile, dice il mito, amare qualcuno che non ricambia: qualunque sia la scelta che l’altra persona farà di fronte ai nostri sentimenti, deve essere rispettata senza ammettere violenza.

l mito di Apollo e Dafne rappresenta un amore infelice e non corrisposto, che nasce non a causa dei diretti protagonisti ma per un volere superiore, che nel mito è Cupido e nella vita è il destino. Destino che può portare ad amare chi viene rifiutato ed a rifiutare chi ama.

 

Scrive Ovidio: «Apollo l’ama e abbraccia la pianta come se fosse il corpo della ninfa; ne bacia i rami, ma l’albero sembra ribellarsi a quei baci. Allora il dio deluso così le dice: “Poiché tu non puoi essere mia sposa, sarai almeno l’albero mio: di te sempre, o lauro, saranno ornati i miei capelli, la mia cetra, la mia faretra».

Alla fine il dio, considerati inutili i suoi tentativi, proclamò a gran voce che la pianta dell’alloro sarebbe stata sacra al suo culto e segno di gloria da porsi sul capo dei vincitori.

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