Uno, nessuno e centomila

Gli altri non ti vedono mai come vorresti che ti vedessero perché ognuno di noi è uno, nessuno e centomila.

Uno perché sei quello che di volta in volta credi di essere.

Nessuno perché dato il tuo continuo mutare sei incapace di fissarti in una personalità ben definita.

Centomila perché ciascuno di quelli che ti avvicinano ti vede a suo modo e tu assumi tante forme o apparenze quante sono quelle che gli altri ti attribuiscono.

Uno, nessuno e centomila è uno dei sette romanzi di Luigi Pirandello, pubblicato nel 1925.

Un giorno a Vitangelo Moscarda, il protagonista del romanzo, la moglie Dida, che chiama il marito Gengè, fa osservare che il naso di lui pende verso destra e che, come uomo, ha molti difetti. Da questa rivelazione casuale incomincia la meditazione sulla vita che porta Vitangelo alla follia.

Ciò che lo colpisce non è la rivelazione dei difetti, ma il fatto che egli per vent’otto anni non è stato per la moglie e per gli altri, quello che lui credeva di essere e che ciascuno lo ha visto a suo modo. Ed allora egli si mette con sadica voluttà a distruggere le forme o immagini che gli altri si sono fatti di lui prendendo una serie di iniziative che gettano lo scompiglio nel suo ambiente, fino ad alienare le sue ricchezze per la costruzione di un ospizio per mendicanti, dove finisce come ospite anch’egli, uno dei tanti, con berretto, gli zoccoli e il camiciotto turchino.

Egli rifiuta le centomila forme che gli altri arbitrariamente gli attribuiscono, preferisce annullarsi come persona, vive senza alcuna coscienza di essere, come una pianta o una pietra, non più tormentato dal tarlo roditore del pensiero.

Vitangelo Moscarda vede frantumarsi in centomila aspetti la propria personalità, fino alla follia e all’autodistruzione.

Vitangelo Moscarda è colui che ha capito che le persone sono schiave degli altri e di sé stesse

Tema centrale è il senso della solitudine dell’uomo in modo estremamente mutevole, incomprensibile ed assurdo.

 

Ma chi è davvero Vitangelo Moscarda?

Vitangelo Moscarda potrebbe essere ognuno di noi che all’improvviso scopre di non essere quello che in realtà è.

Una perdita di identità? Non proprio! Semplicemente una presa di coscienza di noi stessi che potrebbe servirci, a volte, anche a migliorare, a crescere ma soprattutto a valorizzarci di più.

E tu hai mai pensato di chiedere a qualcuno di dirti come ti vede?

Non è sempre facile però conoscere la verità…

 

{Un Viaggio Speciale nelle viuzze del sapere}

YOU MIGHT ALSO LIKE

0 Commenti

Lascia un commento

Your email address will not be published.