" Vivere di passione: viaggiare! "

Il Viaggio

Che cos’è il viaggio? Il viaggio è il sublime piacere della conoscenza, è la scoperta di originali contesti, è l’incontro di eccezionali culture, è l’esperienza di emozioni irripetibili. E’ la sensazione, indispensabile, per assaporare l’ineluttabile bellezza della vita. E’ l’incantesimo che rivela realtà inesplorate. Ciascun viaggio, di lunga o di breve percorrenza, inizia sempre con l’entusiasmo di chi, accingendosi a compiere un percorso, inevitabilmente, avverte, fitta, la curiosità dell’ignoto. Un cammino irresistibile che produce un’inarrestabile forza rivoluzionaria. Una consapevolezza che stravolge le quotidiani, normali, certezze. Cogliere le particolarità, più sottili, degli spazi taciuti risveglia la tangibilità di deliziosi splendori.

Qual è il significato del viaggio?

Il motivo del viaggio è sempre stato al centro della letteratura mondiale. L’Odissea è l’opera che riassume i significati concreti e simbolici legati al tema del viaggio. Il viaggio di Ulisse è un viaggio di ritorno, dalla guerra di Troia alla sua nativa Itaca, la patria abbandonata e ritrovata insieme alla moglie Penelope e al figlio Telemaco.

Il viaggio consente di scoprire popoli, usanze e tradizioni diverse. Volendo riportare ciò che scriveva Agostino d’Ippona “Il mondo è un libro, e chi non viaggia legge solo una pagina”, possiamo affermare la preziosità del viaggio nella sua interezza. Sperimentare un’altra cultura ci munisce di una maggiore apertura mentale e ci porta a comprendere che una cosa può avere più significati, che ci sono diversi modi di interpretare il mondo, e che essi sono tutti egualmente validi.

Per Giacomo Leopardi il viaggio ha una valenza fondamentale: si lega all’insopprimibile spirito della vita, un istinto altrettanto misterioso. “Se il dolore e la noia dominano l’esistenza, c’è pure in essa l’anelito alla felicità, ad una pienezza dell’essere, che la ragione scopre illusoria, ma tuttavia ineliminabile. Ben vengano, afferma il Leopardi, la navigazione, il balzo nel buio e nell’ignoto; quel rischio che solo ci può dare l’illusione di ricominciare la nostra vita in uno slancio costruttivo, facendoci per un attimo scordare la consapevolezza del nulla in cui siamo immersi”. Così nelle Operette morali il tema del viaggio viene ripreso, in una accezione particolare: esso è viaggio di scoperta, impresa temeraria alla conquista dell’ignoto.

Il viaggio è un’arte e tutti ne riconoscono l’indubbio fascino.

Perché viaggiare è importante?

Per immergersi in un’altra vita, per conoscere se stessi attraverso gli altri, per scoprirsi esseri dalle doti inimmaginabili. La destinazione, infatti, non è sempre così fondamentale: pare che, quando si prenota un viaggio, quello che si desidera è interporre chilometri tra casa propria e un luogo qualunque, probabilmente per quella bramosia innata di conoscenza che non ha confini. E proprio Dante Alighieri nella Divina Commedia dona al viaggio tutta la sua portata di apertura mentale, di abbandono, per poco o tanto tempo, di abitudini e chiusure al nuovo: “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.

Inoltre pare che viaggiare consenta di raggiungere quella beatitudine tanto agognata: il viaggio è conoscenza, la conoscenza crea nuovi circuiti nel cervello, il cervello così stimolato raggiunge il benessere e il benessere interiore è l’apice della felicità, fateci caso!

 

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